Chi si avvicina al mondo dello yoga per la prima volta rimane spesso piuttosto colpito dalla quantità di tipi di yoga proposti nelle scuole yoga e nelle palestre, ma non bisogna spaventarsi, c’è n’è sempre uno adatto alle proprie esigenze.

Cominciamo con dire che la base da cui si è sviluppato qualsiasi tipo di yoga è l’Hatha Yoga, il primo yoga praticato nella storia e tuttora studiato e praticato dai più. Da questa base si sono poi sviluppati nei secoli diversi tipi di yoga grazie a numerosi maestri che hanno dato il loro contributo.

La cosa sorprendente di ogni tipologia di yoga è rendersi conto di come la pratica migliori man mano che si impara a prestare la giusta attenzione al ritmo del respiro e a ogni parte del corpo coinvolta nel movimento. All’inizio, infatti, molti neofiti si spaventano di fronte alla dimostrazione del movimento da parte dell’insegnante e pensano “io non ce la farò mai”, ma nello yoga tutto è possibile proprio perché si tratta di una disciplina che agisce non solo sui muscoli, ma sull’attenzione, la propriocezione e la sicurezza.

Il Vinyasa Yoga è stretto parente dell’Ashtanga Yoga in quanto entrambi hanno in comune il fatto che le posizioni vengono proposte in sequenza e la transizione da una posizione (asana) all’altra è parte integrante della pratica yoga con un flusso pressoché costante al ritmo dato dalla respirazione yoga. Ogni passaggio è fondamentale per la posizione seguente e necessita quindi della giusta cura e attenzione così da arrivare alla posizione finale nel modo più giusto.

Ad esempio la sequenza del saluto al sole in Vinyasa è ripetuto più volte, ma la fatica si trasforma in energia, come fosse una meditazione in movimento che ci fa sentire meglio sia fisicamente che mentalmente (non a caso lo yoga punta all’unione tra corpo e mente).

 

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